Spesso ci capita di ascoltare testimonianze di persone che hanno avuto un passato molto travagliato, “ma poi come in un film” ascoltiamo che le cose possono cambiare, al punto da lasciarci sbigottiti dalla loro straordinaria forza, questa è la storia di una ragazza speciale e molto forte, il suo nome è “Anna”.
Nello specifico racconterò di come il Signore le ha dato la forza per affrontare gli enormi problemi della sua complicata vita e di come “l’Amore di Dio” abbia risanato le sue ferite e consolato il suo cuore.
Frequentemente Anna mi ha raccontato il trascorso della sua vita, e tutte le volte con le lacrime agli occhi, ho pensato che questa storia avrebbe potuto fare del bene ad altri come ne faceva a me.
Anna nasce il 7 Agosto 2001 in una piccola città dell’Ucraina, ed insieme a suo fratello gemello crescono in un contesto familiare molto complicato. Assistevano spesso ai litigi dei genitori, molte volte anche violenti, fino al punto che per la loro sicurezza i due bambini vennero portati in un collegio.
Durante la permanenza nel collegio, Anna e suo fratello trovarono quasi la stessa situazione che avevano lasciato a casa, “violenza e crudeltà”.
Anna odiava quel luogo, aveva difficoltà nel dormire in quel collegio, durante la notte si svegliava non potendo fare altro che “piangere”. Era stanca di tutto ciò che stava vivendo, si sentiva sola, i giorni passavano ma la situazione non cambiava, fino a quando Anna iniziò ad avere un amico immaginario, una persona che l’avrebbe ascoltata e che l’avrebbe consolata anche senza dire una parola, “lei non capiva chi fosse, ma quell’amico speciale c’era e lei lo sentiva forte!”
Oggi Anna può testimoniare che quell’amico immaginario era Gesù, che già la stava ascoltando in tenera età.
Anna e suo fratello crescono e vengono affidati alla Nonna paterna residente in Italia. Insieme alle loro tante nuove aspettative, iniziarono le prime difficoltà, vita nuova, nazione nuova, luogo nuovo, ed una nuova lingua da imparare.
Al loro arrivo in Italia però la situazione non migliorò subito. La Nonna non dimostrava amore verso Anna, ed Anna a causa di questa mancanza di affetto, si sentiva sfruttata, avvertiva da parte di colei che avrebbe dovuto colmare un vuoto familiare, disparità di trattamento con suo fratello. Anna si sentiva trattata come “un’intrusa”, mentre suo fratello per la Nonna era “la sua famiglia”.
Nel frattempo, la nonna dei due bimbi lavorava come badante presso due anziani gemelli, ed è proprio tramite i due anziani che Anna scoprì per la prima volta la "carezza", un gesto tanto bello che non aveva mai conosciuto, ma che in fondo al suo cuore, aveva sempre desiderato. Proprio quando Anna iniziò a vedere uno spiraglio di “Amore”, arrivò la notizia che il suo papà era deceduto di morte violenta e fù cosi che la tristezza ed il dolore si affacciano di nuovo alla sua vita.
La vita di Anna e di suo fratello va avanti, così che iniziarono a frequentare anche una chiesa cattolica. A 12 anni Anna ricevette un ulteriore delusione, dopo l’ennesima lite con la nonna, insieme a suo fratello vennero abbandonati e dati in affidamento alle strutture sociali…. da qui conobbero Susanna Tagliaferri responsabile di una casa-famiglia presso Napoli.
Anna non voleva essere nel luogo dove si trovava, provava rabbia e tristezza immense, ma grazie a Susanna e alla sua forte fede in Cristo Gesù, Anna cominciò a frequentare la Chiesa Cristiana Evangelica di Melito, dove per la prima volta sentì parlare di un Dio vivente e pronto a fare miracoli.
Ella sentiva predicare di un Dio che ascoltava le preghiere e che poteva essere il suo amico migliore, ma lei stentava a credere che il Signore poteva fare tutto questo!
Una sera volle mettere alla prova quello che sentiva dire in chiesa, si chiuse nella sua cameretta e fece una preghiera: "Signore se tu sei vivente, fammi ritornare nell’unico luogo dove mi sono sentita amata, voglio tornare dagli anziani che accudiva la nonna, “quelli della carezza mai avuta”! Quella sera stessa, dopo aver pregato, il Signore le rispose con un verso:
Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare, io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te. (Salmi 32:8)
Anna, sentite quelle parole, pianse e cambiò totalmente i suoi desideri, tanto da non voler tornare più indietro. Voleva seguire solo Dio e aveva fede in ciò che avrebbe potuto ricevere.
Fino a quel momento non avrebbe mai pensato che ci fosse qualcuno che si volesse prendere cura di lei, che l’avrebbe protetta e istruita. Quel giorno il Signore ha salvato la vita di Anna e da quel giorno non ha mai smesso di consolarla.
In Casa Famiglia, Anna conobbe una ragazzina poco più piccola di lei con la quale stringe un legame molto forte. Entrambe avevano un desiderio comune, quello di avere una famiglia, ed entrambe, come dice la Bibbia, si accordanarono nel pregare.
"E si accordarono in un patto a cercare il Signor, Dio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro." (2 Cronache 15:12)
Passò diverso tempo e la ragazzina con la quale Anna aveva stretto una forte amicizia fu data in affidamento ad una famiglia amorevole. Anna si sentì smarrita e di nuovo sola, ma nonostante ciò lei non perse la speranza e non smise di confidare in Dio e nella promessa da Lui ricevuta.
Una sera, tornando da Chiesa ricevette una carezza da parte di Susanna Tagliaferri, un gesto che lei desiderava da tanto tempo, così si chiuse nella cameretta e pianse, facendo tutte le sue rimostranze al Suo Dio.
Era tanto stanca di aspettare che il Signore rispondesse alle sue domande, non ce la faceva più, voleva una famiglia e tanta era la stanchezza che non riusciva ad aprire neppure la Bibbia. Quella sera decise di prendere un bigliettino da un cofanetto contenente versetti della Bibbia, era una cosa che faceva abitualmente e tanto era d'abitudine che i versetti li imparò a memoria, ma quella sera, pescò un bigliettino che in quattro anni, non era mai uscito. Dio le parlò così dicendo: Non vi lascerò orfani; tornerò da voi (Giovanni 14:18)
Anna si rincuorò e iniziò a credere che il Signore voleva finalmente darle una famiglia. Passarono altri quattro anni ma non accadde nulla, allora iniziò a riflettere sulla risposta che aveva ricevuto, si pose delle domande per capire ciò che il Signore volesse realmente dirle, in quel verso non c’era scritto che il Signore volesse darle una famiglia, ma che non l’avrebbe lasciata sola. Così ricominciò a pregare intensamente perché voleva capire la volontà di Dio e, continuò a frequentare la chiesa ed a crescere con il timore del Signore.
Anna frequentò anche diversi raduni giovanili organizzati dalle chiese evangeliche, e proprio durante uno di questi raduni che il Signore parlò particolarmente alla vita di Anna.
Una sera, durante un culto, il pastore Giovanni Curci fece una domanda ai ragazzi presenti, la domanda era questa:
“Sapete che potete avere un Padre più grande dei padri umani? un Padre che è Re dei Re? un Padre che non vi lascerà mai? un Padre che si prenderà cura di voi e che non vi deluderà?”… Lo sapete?
Poiché il Signore, il tuo Dio, è un Dio misericordioso: egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri. (Deuteronomio 4:31)
Quando il pastore pronunciò queste parole, Anna capì il significato del versetto con il quale il Signore le parlò, e così che, anche senza un padre carnale, Anna fu felicissima e accettò di avere un Padre “RE DEI RE”, più grande di ogni padre carnale, realizzò il verso di Paolo ai corinzi, “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (2Corinzi 12:9)
Certo durante gli anni della vita di Anna, nel quotidiano, nel vedere famiglie unite che si amavano e che amavano i propri figli, pur sapendo che poteva affrontare queste cose con la fede e con la forza che il Signore le dava, spesso ricadeva in quella sofferenza, ma ormai aveva capito che la soluzione era parlarne con il Suo Padre, Dio, e spesso nelle sue preghiere diceva: “Non ce la faccio a camminare in questa via troppo sofferente e difficile”, e proprio in una di quelle sere in cui il suo cuore era smarrito, dopo aver pregato, apri la Bibbia, ed il Signore le parlò tramite un verso:
Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete: né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo, non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? (Vangelo di Matteo 6:25-26)
Anna capì che per ogni cosa si poteva rivolgere a suo padre Re dei Re.
Lei non ha ricevuto una famiglia bensì ha ricevuto il Papà più grande di tutti i Papà, che ancora oggi continua a ricompensarla, l’ha arricchita umanamente e, soprattutto, spiritualmente.
Grazie a Dio non si è sentita mai più sola, Susanna e la casa-famiglia sono diventati la sua casa e nella chiesa ha trovato tanti fratelli e sorelle, tanti amici che l’hanno riempita di amore.
In modo glorioso Dio si è sempre fatto trovare pronto e non è mai mancato il suo intervento nei momenti difficili nella vita di Anna.
Oggi Anna è una bellissima ragazza di vent’anni, è una ragazza tenace, non si abbatte alla prima difficoltà perché sa che alle sue spalle ha un Papà immenso.
Ha completato gli studi scolastici, ha iniziato a lavorare, ha un fidanzato secondo il cuore di Dio, che l’ama profondamente e insieme hanno deciso di servire il Signore.
Ancora oggi Dio non smette di meravigliarla e mai avrebbe immaginato di ricevere così tanto da parte del Signore.
Il passato di Anna l’ha plasmata, e spesso, quando racconta la sua testimonianza, le persone si meravigliano e restano stupite dalla sua forza e tenacia.
A volte le circostanze attorno a noi possono restare le stesse, ma non dimentichiamo che Egli è capace di cambiare il nostro cuore, può cambiare il modo con cui approcciamo alla vita, ci dà nuovi occhi per vedere e una felicità che non dipende da quello che possediamo o meno.
Dio può riempire il vuoto che ogni persona si porta dentro, uomo o donna che sia.
Anche quando sembra che tutto stia andando a rotoli non dimentichiamoci che il Dio dell’impossibile può ogni cosa, perché quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare! (Giobbe 35:14)
Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.
Dio ti benedica
Raccontato e scritto da Serena
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